Il Mahayana Uttaratantra Shastra è uno dei cinque trattati che si dice furono dettati ad Asanga, in uno stato di profonda meditazione, dal bodhisattva Maitreya: presenta gli insegnamenti definitivi del Buddha riguardo le basi dell’illuminazione e chiarifica la natura e le qualità della buddhità. Di seguito ne riportiamo alcuni estratti.
Rendo omaggio a tutti i buddha e bodhisattva
Per il termine “buddha”, come è chiamato nella sua lingua di origine, in tibetano si usa l’espressione sangs rgyas [pronunciato "san ge"], che letteralmente significa “risvegliato ed espanso”. Questo si riferisce a due aspetti: abbandono e realizzazione. Un buddha si è svegliato dal sonno dell’ignoranza, proprio come ci si sveglia dal sonno ordinario. Questo è l’aspetto di abbandono [o rinuncia delle illusioni]. Simile a un fiore di loto completamente sbocciato, la sua comprensione si è estesa nei confronti del conoscibile. Questo è l’aspetto di realizzazione.
L’equivalente tibetano del termine sanscrito “bodhisattva” è byang chub sems dpa’ [pronunciato "giang ciub sem pa"], le cui tre componenti possono essere tradotte letteralmente come “illuminazione” (tib. byang chub), “mente” (tib. sem) e “coraggio” (tib. dpa’). Questo si riferisce al fatto che un bodhisattva ha due obbiettivi. Tramite la sua saggezza discriminante si concentra sull’illuminazione e grazie alla sua compassione si concentra sugli esseri [letter. "su coloro che hanno una mente"]. Il termine sems dpa può anche essere compreso come “mente coraggiosa”, in termini di stabilità mentale, capacità terapeutica, forza interiore e coraggio; questo si riferisce al fatto che un bodhisattva è in grado di tollerare grandi sacrifici a favore dell’illuminazione.
“Mi inchino rispettosamente con corpo, parola e mente a tutti i buddha e bodhisattva.”
I grandi traduttori, prima di intraprendere un nuovo progetto, innanzitutto rendevano omaggio a tutti i buddha e bodhisattva. Nella stessa maniera, dovremmo seguire il loro esempio e iniziare anche noi mostrando rispetto e devozione alla forma di buddha principale della nostra pratica (yidam) prima di intraprendere una spiegazione o un simile compito.
[estratto da un commento di Jamgön Kongtrül Lodrö Thayé in Buddha Nature: Mahayana Uttaratantra Shastra, Arya Maitreya, (2000) Snow Lion]
[Nota per i praticanti della Via di Diamante: "Noi meditiamo soprattutto sul XVI Karmapa, è il nostro yidam!”, Lama Ole Nydahl]