Questo articolo apparso sulla stampa neozelandese offre una eccellente descrizione della meditazione buddhista. Buona lettura!
Ci sono molte visioni su ciò che può essere definito meditazione.
Secondo alcuni, può essere praticata solo se si è seduti in un contesto tranquillo. Per altri è uno stato senza pensieri o una sensazione di pace sperimentata in combinazione con una luce bianca. Quasi tutti sono portati a pensare che sia qualcosa di separato e speciale rispetto alla nostra attività quotidiana.
In realtà meditazione significa rimanere senza sforzo in ciò che è. Senza aspettative o paure, sperimentiamo ogni momento come fresco e pieno di potenzialità. I pensieri possono sorgere, ma non li seguiamo. Pienamente presenti e consapevoli, le più elevate delle qualità umane possono così apparire naturalmente nella nostra mente: libertà dalla paura, gioia e compassione attiva. Se siamo in grado di agire in ogni situazione, momento e luogo sulla base di queste qualità, porteremo una immensa quantità di felicità e sicurezza a molte persone.
Attraverso diversi metodi meditativi impariamo a mantenere la mente stabile e in un punto in modo da poterla osservare. Se immaginiamo la mente come uno specchio, attualmente siamo assorbiti dalle immagini in esso riflesse (pensieri, sensazioni e forme), ma non siamo in grado di vedere lo specchio stesso. Costantemente al seguito dei nostri pensieri e delle nostre proiezioni, non vediamo la natura della nostra mente. La meditazione ci consente di sperimentare la radiosità dello specchio, al di là delle immagini riflesse.
Mentre impareremo a mantenere la mente in un punto attraverso la meditazione, i nostri amici, i nostri cari e i nostri colleghi gradualmente noteranno in noi dei cambiamenti. Non siamo più così portati ad arrabbiarci per ciò che ci capita, ma al contrario gestiamo le situazioni in maniera rilassata. Ciò è possibile in quanto stiamo guadagnando distanza dalle nostre emozioni disturbanti e ciò ci dà la possibilità di scegliere il modo con cui reagire agli eventi.
La meditazione ci permette di imparare sull’impermanenza. Osservando la nostra mente, vediamo che pensieri e sensazioni appaiono, giocano nello spazio e scompaiono nuovamente. Quando siamo arrabbiati o gelosi, possiamo usare questa comprensione come ausilio per dissolvere le nostre emozioni disturbanti. Se non eravamo gelosi cinque minuti fa, e probabilmente non lo saremo tra cinque minuti, perché mai prendere le nostre presenti sensazioni così seriamente se sono destinate a svanire in ogni caso.
Un altro regalo inaspettato è che attraverso la meditazione iniziamo a comprendere che non esiste un ego. Realizziamo sempre più chiaramente come sia una illusione ciò che prima identificavamo come un io. Le cellule del nostro corpo, i nostri pensieri e persino i nostri nomi, sono in costante mutamento e non hanno una reale esistenza. L’unica cosa che non cambia ed è sempre presente è la consapevolezza stessa, che nel buddhismo chiamiamo mente. Quando parole o azioni offensive sono dirette contro di noi, la comprensione dell’illusione dell’ego ci porterà a comprendere che non esiste nessun bersaglio e che in essenza non possiamo essere feriti.
La meditazione riguarda direttamente l’esperienza. Consiste nel trasformare la nostra comprensione analitica in qualcosa di più profondo, portandola dalla testa al cuore e dentro le nostre vite. All’inizio sarà utile predisporre un luogo dedicato alla pratica: un cuscino, un posto tranquillo, una ispirante immagine di un buddha ad esempio. Più procederemo con la pratica, più impareremo a portare l’esperienza accumulata sul cuscino di meditazione direttamente nella nostra attività quotidiana. In questo modo potremo svilupparci velocemente e saremo in grado di essere di vero beneficio agli altri.
[Articolo di Niki Jimenez]