Nella fase di completamento tutto scompare, ma se manteniamo aperti i nostri occhi il mondo esterno è ancora presente. In che modo possiamo comprendere questa fase della meditazione?
Non è assolutamente un problema. Ciò che disturba non è il fluire delle esperienze sensoriali, ma l’abitudine a giudicare le cose. È solo questo attaccamento che ostacola la meditazione, e quando comprendiamo ciò la nostra tendenza a giudicare e ad attaccarci ai fenomeni si dissolverà gradualmente.
Durante la fase di completamento ovviamente si continua a percepire anche i movimenti del proprio corpo, la qualità del cuscino in cui siediamo, il proprio respiro e molti altri stimoli. Queste sensazioni possono andare e venire, ma non dovrebbero distrarci. Non si dovrebbe dare loro alcuna importanza durante la meditazione.
Spesso paragono questa situazione al guardare la CNN o la BBC. Si rimane sulle immagini della notizia principale, che è ciò che sta accadendo, mentre sotto scorre la barra delle notizie secondarie. Questa striscia, che contiene innumerevoli informazioni, non ci disturba e può al contrario essere utile.
Dico questo soprattutto per le praticanti donne, perché sono generalmente più assillate dai pensieri. Per il loro beneficio, spero di aver trovato un esempio che possa essere usato come un antidoto facile da ricordare: si medita come quando ci gadiamo un momento di relax dopo una piena giornata lavorativa. Rimanendo rilassati si sentono i bambini che giocano in sottofondo e si balza in azione solo se si sente che stanno per infilare la sorellina nel tritacarne!
[da La meditazione del XVI Karmapa, Lama Ole Nydahl, 2007]