Durante un recente evento, è stata posta la seguente domanda al XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje:
“Gyalwa Karmapa, che cosa mi impedisce di realizzare la mia vera natura, la Natura di Buddha?”
Il Karmapa ha risposto:
“Forse è la mancanza di un senso dell’avventura che ci trattiene dal realizzare la nostra autentica natura. È facile abituarsi alla vita mondana, alla routine di tutti i giorni. Di conseguenza non vogliamo rinunciare a quell’atmosfera così familiare, alla vita a cui siamo abituati. Ci manca il senso dell’avventura.
Penso che, alla radice, questo si basi su una profonda paura: paura di affrontare noi stessi, paura di conoscere esattamente chi siamo. È quasi come dire che abbiamo paura di guardarci allo specchio e di vedere la nostra immagine riflessa.
Naturalmente il problema – o, meglio, la sfida – deriva dal credere che gli elementi mondani delle nostre vite in qualche modo definiscano chi siamo. Gli errori, gli sbagli, le difficoltà e le sfide che abbiamo affrontato a volte sembrano essere diventate una parte integrante di noi stessi. Ci ostacolano, lasciano un marchio, talvolta perfino la sensazione di [aver subito] un trauma. Però queste esperienze non fanno parte della nostra vera natura. In effetti, in qualche modo ci impediscono di vedere chi [o che cosa] siamo veramente.
Nel corso degli anni questo tipo di schema abituale può indurci perfino a dubitare della nostra personale autentica natura, a pensare che sia solamente come un pio desiderio che la nostra vera natura sia [effettivamente] diversa – come un vago sogno di speranza! Pertanto ritengo che questo sia il nemico da sconfiggere.
Per poterlo fare ci vuole un grande coraggio e bisogna essere [anche] un po’ severi – perfino un po’ cocciuti – per poter veramente affrontare noi stessi.
In quanto praticanti, tutti noi ci troveremo a [dover] affrontare una certa misura di emozioni, di sfide e di ostacoli nella nostra esperienza di vita. Senza affrontarli veramente, non potremo mai riuscire a realizzare la nostra vera natura.
Quando veramente confrontiamo noi stessi, quando guardiamo alla nostra autentica immagine riflessa nello specchio, possiamo vedere che gli errori di questa vita non sono altro che manifestazioni del karma [n.d.t.: azioni precedenti] e dei klesha [n.d.t.: veleni emotivi, emozioni disturbanti]. A quel punto siamo in grado di accettare le cose come sono in maniera molto efficiente. È quasi come se ci mettessimo a etichettare o categorizzare le nostre esperienze mondane. Dopo averle messe [tutte] in qualche modo al loro posto, non ci resta altro da vedere che noi stessi e il nostro vero potenziale. Per farlo serve coraggio. Ci vuole coraggio per affrontare la paura del passato – per sormontare l’errore di ritenere che le nostre esperienze negative facciano parte del nostro autentico essere – però bisogna farlo per poter riuscire a realizzare la nostra vera natura”
XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje, 27 febbraio 2014