Thaye Dorje, Sua Santitá il XVII Gyalwa Karmapa, leader della tradizione Karma Kagyu del buddhismo tibetano, ha fatto un discorso in occasione del primo anno dalla morte di Sua Santitá Kunzig Shamar Rinpoche. L’evento si è tenuto il 31 maggio presso l’Istituto Internazionale Buddhista del Karmapa, in Nuova Delhi, alla presenza di Venerabili, monaci, monache, studenti, così come dei dignitari delle Ambasciate del Nepal e del Buthan.
Il 31 maggio ha segnato il primo anniversario, secondo il calendario tibetano. Condividiamo con voi questo discorso nel giorno che, nel calendario occidentale, coincide con la morte di Shamar Rinpoche, l’11 giugno 2014.
“Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti voi ed offrirvi la mia gratitudine ed apprezzamento per essere qui oggi. Posso vedere devoti di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche, molti vecchi devoti, amici e discepoli, praticanti, e naturalmente i Venerabili. Mi piacerebbe prendere un momento per ricordare a noi stessi il significato di questa giornata.
È a tutti noi noto che dal punto di vista universale questo è un giorno per ricordare e anche per celebrare, la vita di un grande essere. Dal punto di vista spirituale, questo è un giorno per ricordare a noi stessi tre delle più importanti azioni o attività di un bodhisattva realizzato: la nascita, la vita e la morte di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche.
Proprio come lo stesso Buddha, la nascita di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche è molto importante. Si suppone che la rinascita di un bodhisattva sia una rinascita consapevole, una rinascita la cui intenzione è quella di esser di beneficio a tutti gli esseri senzienti, ed è grazie a tale intento che egli rinasce. Quindi dobbiamo usare questo giorno e prenderci un momento per ricordarcelo.
In secondo luogo, cerchiamo di ricordare la sua vita, la sua attività, il suo retaggio, il contributo che ha dato al mondo. La vita di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche è stata un’incredibile fonte di ispirazione per tutti noi, proprio come quella di tanti grandi esseri che abbiamo conosciuto nel corso della storia, e nel nostro tempo.
Ricordiamo la sua abilità e determinazione nel proteggere e preservare l’autentico lignaggio che conosciamo. Questo, naturalmente, non è un lignaggio qualsiasi ma un lignaggio di compassione e saggezza: un lignaggio per gli insegnamenti del Buddha; gli insegnamenti che sono sopravvissuti; gli insegnamenti che si sono sviluppati per oltre 2500 anni; e che continuano a farlo mentre noi parliamo. Questi insegnamenti sono stati portati in diverse regioni del mondo. Gli insegnamenti buddhisti adesso hanno raggiunto tantissimi luoghi del globo e portano beneficio ad un infinito numero di esseri attraverso un messaggio di compassione e saggezza. Innumerevoli esseri stanno realizzando il beneficio di tali insegnamenti e pratica senza tempo, una pratica che non richiede per niente sforzo.
Il semplice generare compassione e saggezza verso gli altri, porta una grande pace a noi stessi, agli altri e perciò a tutti coloro che ci circondano. È chiaramente questo effetto va aldilà del tempo. Il beneficio di questi insegnamenti è stato visto dal Buddha, dai bodhisattva; i bodhisattva sono coloro che seguono la via per diventare un buddha, e, avendolo visto, ne hanno poi fatto esperienza e lo hanno realizzato. Ed oggi noi parliamo proprio di uno di questi grandi esseri, Sua Santitá Kunzig Shamar Rinpoche.
L’eredita che ha lasciato è ben visibile nei praticanti, presenti e non, quei praticanti che hanno preso l’impegno di dedicare tempo ed energia allo sviluppo della comprensione di ciò che possiamo realizzare, di quanto possiamo essere di supporto agli altri e di come generare compassione e saggezza.
Grazie agli sforzi di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche per preservare questo lignaggio, siamo capaci di condividerne la visione, di praticarne i metodi e di vivere con esso. Siamo capaci in qualche modo di integrare il nostro lignaggio nella nostra indaffarata vita quotidiana e trovare un vero significato.
Gli insegnamenti che lui ha preservato sono veramente importanti in quest’era così materialistica e piena di sfide. Gli insegnamenti buddhisti sono molto difficili da preservare, soprattutto, come disse il Buddha, a causa delle nostre emozioni. Ovviamente qui entra in gioco il fattore del karma. Il karma è una forza molto potente, un elemento così forte che ci conduce verso diversi limiti. ma è proprio nel tentativo di capire le sfide del karma e delle emozioni disturbanti che affrontiamo ogni giorno, che in realtà arriviamo a capire quanto la pratica di compassione e saggezza possa essere di beneficio. La compassione e la saggezza sono gli antidoti per il karma e per le emozioni disturbanti che affrontiamo e per questo siamo grati a Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche per aver preservato questi preziosi insegnamenti.
Perciò dobbiamo ricordare cosa ci ha lasciato: gli insegnamenti del dharma del Buddha, preziosi e senza tempo e la comprensione per gli altri che abbiamo sviluppato. Quindi, questo è ciò che dobbiamo ricordare, e dobbiamo usare questa opportunità. Come ha detto prima il Venerabile Jigme Rinpoche, il prezioso corpo umano ci dà la preziosa opportunità di essere di beneficio agli altri. allo stesso tempo è fragile a causa del karma e delle emozioni disturbanti che sono presenti.
Invito tutti voi ad usare questa opportunità per riflettere sul significato di compassione e saggezza e sui benefici che comporta lo sviluppo di queste qualità. E così facendo arriverete a capire il beneficio del godere della presenza di grandi esseri, di grandi bodhisattva nelle nostre vite, come Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche. Perché senza di loro questi insegnamenti non hanno alcuna speranza di sopravvivere o di fiorire. E’ proprio grazie all’attività di questi bodhisattva ed alle loro vite, e alle loro dedizione, che questi insegnamenti sono stati preservati e condivisi, e resi disponibili a tutti noi. Qualsiasi esperienza di pace, genericamente intesa, che sia fisica o mentale, di qualsiasi tipo, di qualsiasi portata o estensione, qualsiasi esperienza di pace noi possiamo avere, è dovuta a niente altro che alla pratica di compassione e saggezza. Ed allora per questo, abbiamo qualcosa di molto importante da ricordare.
In terzo luogo, proprio come per il Buddha, il terzo tipo di azione o attività più importante è quella del parinirvana o, in parole semplici, della morte. L’insegnamento finale di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche è stato quello dell’impermanenza, sulla fragilità e sul costante cambiamento della nostra vita. Anche se possiamo percepire tutto questo in un modo molto mondano e materiale, considerando tali eventi come una parte della vita e null’altro. Ma infatti il parinirvana è qualcosa di più di questo. Esso dovrebbe essere percepito ed inteso come un insegnamento diretto. Quando accade qualcosa del genere, immediatamente ci porta a pensare e a interrogarci su noi stessi, sulla nostra condizione: se un essere così grande è capace di morire, che dire di noi stessi? E degli altri? E per questo ci porta immediatamente non solo curiosità ma anche un momento di profonda riflessione.
E’ difficile digerire un insegnamento di questo tipo quando qualcuno muore. Potrebbe accadere a qualcuno che vi è molto vicino, e che ha un grosso ascendente su di voi. E quando questo accade, può essere molto scoraggiante, emozionante e pesante. Ciononostante c’è qualcosa da imparare dalla loro dipartita. E nel caso di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche c’è un insegnamento: ricordarci quanto la vita sia fragile ed impermanente.
Perciò vi chiedo di assorbire le esperienze che avete, di non lasciarle andare ed in qualche modo non farvi sopraffare dalla routine della vita quotidiana. Perchè in questi momenti c’è una grande saggezza: ricordarci di tutti gli aspetti della vita, ogni cambiamento del proprio modo di pensare. di essere, di comportarsi e così via.
Quindi, focalizzandoci su quest’ultimo insegnamento di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche, riceveremo una ulteriore saggezza. Questa saggezza non è qualcosa che si ottiene da qualche parte là fuori ma viene sperimentata dall’interno. Provate e focalizzatevi su di essa, sempre di più (naturalmente questa è una pratica), e per farlo avrete bisogno di darvi tempo. Siate in un certo modo più consistenti, nel senso che vi date tempo per questa esperienza, per questa saggezza, per questa crescente comprensione.
Così facendo, l’insegnamento diventa senza tempo ed illimitato. Assume un significato senza tempo che non si esaurisce. Se invece lo guardiamo da un punto di vista materialistico, dopo un po’ di tempo acquisisce il proprio limite e la propria fine. In questo caso, se ci focalizziamo sulle qualità di compassione e saggezza che possediamo, queste sono autenticamente senza tempo.
Ed allora per questo penso che sia fondamentale per tutti noi utilizzare questo momento, questo prezioso momento che ci è stato offerto. E naturalmente, oggi è un’occasione davvero speciale perché segna il primo anniversario del parinirvana di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche e siamo sufficientemente fortunati perché abbiamo le reliquie delle sue ossa, fatto alquanto speciale.
Per la maggior parte di noi può essere difficile comprendere l’importanza delle reliquie delle ossa. Le reliquie delle ossa sono uno dei tanti segni o prove che siamo davanti a un grande essere. Naturalmente “Grande Essere” non significa che uno è già nato così. Il Buddha stesso, come tutti noi, ha cominciato da una vita o circostanze ordinarie e questo è vero anche per Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche. Ma nel corso del tempo, grazie alle sue grandi qualità e dedizione, egli ha eccelso e trasceso nell’essenza di compassione e saggezza.
Per i grandi esseri, non solo accade che la loro vera essenza, che è la loro coscienza, si sviluppa da uno stato dominato dalle emozioni in uno stato illuminato, ma viene coinvolto anche il loro stato fisico, naturalmente in un modo positivo. Quando la coscienza lascia questo mondo, anche il corpo fisico lascia dei segni che stanno ad indicare la qualità di compassione e saggezza della stessa coscienza. Quindi spesso accade che dopo la cremazione ci sono ancora dei resti.
Normalmente, quando cremiamo un corpo, sappiamo che alla fine il fuoco consumerà ogni cosa, che nulla potrà restare. Ma grazie alla grande comprensione ed abilità dei grandi esseri, in realtà qualcosa resta. E si dice che quando ci sono ancora dei resti vuol dire che i seguaci, i praticanti e i discepoli hanno una connessione karmica positiva con l’essere che è appena andato via. E per questo motivo, ci sono ancora dei resti che saranno fonte di ispirazione e di benedizione. E questo è il caso di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche.
A volte rimangono resti degli occhi o della lingua, a causa dell’attività di quell’essere. Se resta il cuore, significa che egli ha praticato la bodhicitta. Se resta la lingua significa che quell’essere ha praticato un linguaggio puro, Se restano i globi oculari significa che ha praticato la visualizzazione della visione pura.
Tutto ciò che rimane, naturalmente con le altre reliquie (che arrivano in diverse forme) rappresenta una fonte di benedizione. Penso allora che siamo tutti molto fortunati ad avere dei resti per ottenere da essi una benedizione. Per questo una parte delle reliquie sono state installate qui, proprio in questo tempio, e tutti noi dovremmo prender la loro benedizione ed offrire le nostre preghiere.
A prescindere dal modo universalmente riconosciuto di celebrare qualcuno che è morto, dal punto di vista spirituale, specialmente nel caso di un grande essere come Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche, non si tratta davvero di un modo di ricordare la persona ma di qualcosa di più. Si tratta di invocare il suo blessing, la sua ispirazione, la sua saggezza, il suo discernimento. Così facendo, c’è qualcos’altro, con un valore assoluto, che noi possiamo assorbire, ed è di grande beneficio.
Per questo sono molto contento che molti di noi siano qui. So che ci sono molti altri che non sono potuti venire, a causa delle tragedie occorse nella regione del Nepal, oppure per altre ragioni. Gioisco comunque del fatto che chi sia qui possa utilizzare questo prezioso momento.
In questo momento, ricordiamo qualcosa di importante a proposito di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche: si tratta di un essere reincarnato. Questo è molto significativo, una tradizione che risale al Tibet, chiaramente nel buddhismo, nel buddhismo tibetano. Una tradizione dove, per essere di beneficio a tutti gli esseri senzienti, per continuare il lignaggio che è stato portato da questa terra, questo luogo, questa nazione, la vostra nazione, l’India. Parliamo di quegli insegnamenti che sono stati portati attraverso l’Himalaya in Tibet, e in tutto il mondo: per preservare questa tradizione un grande essere si reincarna continuamente.
Come sappiamo, i resti di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche, sono quelli della sua quattordicesima reincarnazione. E qindi dovremmo anche usare questo momento per pregare dal profondo dei nostri cuori affinchè torni presto la quindicesima reincarnazione.
Vorrei chiedere a tutti di voi di unirvi in questa preghiera, che durerà, a partire da domani, per oltre una settimana, con la pratica di ciò che è noto come Chakrasamvara, una tradizione e pratica che abbiamo mantenuto per secoli. Tutti voi siete più che benvenuti nell’unirvi a questa pratica, ma nello stesso tempo, trattandosi di un giorno davvero speciale, vorrei chiedervi di pregare e ricevere il blessing delle reliquie.
Infine, vorrei manifestare la mia gratitudine a tutti coloro che hanno partecipato. Tutti voi avete vite molto impegnate e piene di attività ma ciononostante avete trovato il tempo di essere qui. Abbiamo quindi i Venerabili, i monaci e le monache, i devoti, e naturalmente tutti coloro che conoscevano Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche, così come le rappresentanze dalle ambasciate del Buthan e del Nepal. Apprezzo tantissimo anche la vostra visita. Ma non è tutto. Abbiamo studenti da tutto il mondo, e sono davvero riconoscente perchè so quanto sia duro per tutti voi aver trovato il tempo per venire qui. Allora grazie infinite, e possiamo noi tutti essere di beneficio a tutti gli esseri senzienti, possiamo noi generare compassione e saggezza.
Grazie, Namo Buddhaya.”
Thaye Dorje, Sua Santitá il XVII Gyalwa Karmapa; 11 giugno 2015.