Trovare la libertà

La maggior parte di noi pensa che la libertà sia poter dire e fare quello che si vuole. Pensiamo che la libertà dipenda da circostanze esterne. Pensiamo che, se non possiamo fare ciò che vogliamo, ciò sia in gran parte dovuto ai limiti che la società ci impone.

Quindi, naturalmente, pensiamo che gli “altri” siano i nemici della nostra libertà. In tal modo, creiamo una prospettiva dualistica e di conseguenza la libertà diventa soprattutto una questione legata allo sfidare i nostri nemici, i nostri avversari… e a sopraffarli. Continua a leggere

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I paragoni

“Spesso tendiamo a paragonarci con coloro che sono più ricchi, più sani, più belli e che in genere stanno meglio di noi. Questo poi ci lascia con la sensazione di essere particolarmente sfortunati e svantaggiati; sensazioni che diventano terreno fertile per avidità e desiderio. Se, d’altra parte, paragoniamo noi stessi con coloro che stanno peggio di noi, questo ci può aiutare a generare contentezza e ad apprezzare la nostra ricchezza interiore e le nostre risorse.”

 

XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje; 14 gennaio 2014

 

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La percezione diretta

La percezione iniziale è sempre priva di qualunque pensiero, di alcun concetto. Però, immediatamente, i concetti appaiono e pensiamo: “È proprio così” oppure “No, no, è in quell’altra maniera”, “Che bello!” oppure “Ma che brutto!”, “È di questo o di quel colore”. E così abbiamo già prodotto un sacco di idee personali su quello che c’è. Esistono spiegazioni molto dettagliate su come la mente coglie un oggetto, come ne ha esperienza, come tale esperienza viene immagazzinata nella nostra mente e come, in seguito, tali impressioni matureranno nuovamente, il fenomeno di causa ed effetto.

Con un po’ più di esperienza meditativa cominciamo a vedere questo processo mentre sta avvenendo e ciò implica che gradualmente ce ne allontaniamo: non succede più automaticamente. Siamo sempre più capaci di avere semplicemente percezioni; possiamo ancora avere percezioni ma non sono più colorate o filtrate in alcun modo. Una percezione diretta, la percezione di uno Yogi, avviene quando non ci sono concetti ad essa collegati . Significa semplicemente vedere quello che c’è. È possibile comprendere perfettamente che cosa c’è senza esserne catturati. Continua a leggere

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Diversamente uguale

“Comprendere veramente la natura delle cose non è qualcosa di diverso. Si tratta di capire la natura di ciò in cui siamo proprio ora. Non è qualche altro mondo; è esattamente lo stesso mondo. Basta capirlo in una maniera diversa che ci permetta di non esserne più intrappolati.”

Hannah Nydahl, 2003, Karma Guen (Spagna)

 

 

 

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Shamar Rinpoche

È con grande tristezza che  vi informiamo che il nostro grande insegnante, il 14° Kunzig Shamar Rinpoche è deceduto. Rinpoche aveva viaggiato in diversi paesi dell’Europa per insegnare ai suoi studenti, ed aveva appena ultimato diversi giorni di insegnamenti in Germania. L’11 Giugno del 2014, Rinpoche è morto improvvisamente per un attacco di cuore, nel suo centro principale di Renchen-Ulm, all’età di 62 anni.

Rinpoche è  successivamente entrato nello stato meditativo Thugdam, nel quale i maestri della meditazione Buddhista possono praticare dopo la morte, e vi è rimasto per 2 giorni. Nel giorno favorevole di luna piena di Saga Dawa, quando il Buddha Shakyamuni è entrato nel parinirvana, Rinpoche ha lasciato il suo stato meditativo con tutti i segni dell’illuminazione. Gli studenti di Rinpoche e molti lama che erano venuti da tutto il mondo hanno immediatamente iniziato le preghiere per una sua veloce rinascita, al fine di poter beneficiare nuovamente del suo insegnamento e della sua benedizione.

Il Kudung di Rinpoche (il corpo fisico) è stato portato in processione dal cimitero di Renchen la sera di Giovedi 19 Giugno. Sua Santità il Karmapa Thaye Dorje è arrivato rapidamente a Renchen Ulm e ha accompagnato, personalmente, le spoglie di Shamar Rinpoche nel viaggio di ritorno in India una volta completate le pratiche tradizionali.

La morte inaspettata di Shamar Rinpoche è stato un grande shock per le migliaia di suoi studenti in Asia e nel mondo occidentale. Egli ha toccato le vite di innumerevoli persone. Le sue realizzazioni come leader spirituale saranno di beneficio agli esseri senzienti per gli anni a venire.

Nel suo ultimo insegnamento, dato giusto pochi giorni prima della sua morte, Shamar Rinpoche ha detto: “Non dovete avere paura della morte se sapete come praticare nella morte”.

 

 

 

 

 

 

 

Sotto troverete alcuni messaggi di condoglianze ed incoraggiameno da molti eminenti maestri Buddhisti con i quali Rinpoche condivideva uno stretto legame.

 

S.S. il 17° Karmapa Trinley Thaye Dorje

Cari amici del dharma,

persino gli esseri più grandiosi, compreso il Buddha stesso, muoiono. L’impermanenza della vita fa parte degli insegnamenti e dei messaggi chiave del Buddha dharma.

Sua Santità Shamar Rinpoche è deceduto questa mattina. E’ triste che la sua manifestazione fisica abbia lasciato il mondo materiale. E ciò nonostante, egli era e continua ad essere il nostro insegnante, e le sue aspirazioni e benedizioni rimarranno sempre con noi.

Dobbiamo dedicare i meriti e la pratica a lui, e fare la pratica di Amitabha, dato che lui stesso è un’emanazione di Amitabha.

Quindi dobbiamo chiedere che ritorni, al fine di essere di beneficio e per guidarci tutti verso l’illuminazione.

Vorrei inoltre esprimere compassione per il fratello di S.S. Shamar Rinpoche, Jigme Rinpoche, per tutta la sua famiglia e per i suoi studenti.

Con le mie preghiere

Karmapa Trinley Thaye Dorje

Nuova Delhi, 11 Giugno 2014

 

Lama Ole Nydahl

Carissimi amici Karma Kagyu di tutto il mondo,

subiamo la profonda dipartita di S.S. Kunzig Shamar Rinpoche da questo mondo. Essendo però un Bodhisattva dalle qualità uniche, che si sono mostrate sia durante il tempo delle sue incarnazioni sia tra una incarnazione e l’altra, egli offre delle opportunità indistruttibili perché molti assorbano aspetti della sua immensa benedizione e comprensione profonda.

Di conseguenza, fino a quando non avremo la possibilità di incontrarlo di nuovo in un’altra incarnazione, ricordiamoci di lui quando invochiamo il Buddha di Luce Illimitata: OM AMI DEWA HRIH. Era un insegnante davvero unico, e un esempio grandioso.

Il vostro Lama Ole Nydahl

Buddhismo della Via di Diamante del Lignaggio Karma Kagyu

Monaco, 11 Giugno 2014

 

Sherab Gyaltsen Rinpoche

Oggi tutto il Buddhismo, specialmente il lignaggio Karma Kagyu piomba nell’oscurità con la tragica notizia dell’improvvisa morte di S.S. Shamar Rinpoche.

Siamo ancora sotto shock per questa notizia inimmaginabile. Offriamo gratitudine al nostro ultimo insegnante S.S. Rinpoche praticando in modo degno gli insegnamenti ricevuti da lui. Fisicamente l’ultimo Rinpoche non è con noi ma i semi della pace, dell’amore e del dharma che ha piantato sono tra noi. Stiamo recitando le preghiere di Amitabha e stiamo chiamando il guru da lontano per una sua pronta reincarnazione.

Vogliamo esprimere le nostre più profonde condoglianze al Ven. Jigme Rinpoche e agli altri membri della famiglia.

Sherab Gyaltsen Rinpoche e la famiglia DSL

 

Lama Jampa Thaye

Cari Amici di Dharma,

È con un cuore pesante che condivido la notizia della morte di Kunzig Shamar Rinpoche. Il nostro grande maestro è morto improvvisamente questa mattina al centro Bodhi Path di Renchen-Ulm, Germania.

È una perdita tragica per la tradizione Karma Kagyu e la avvertiamo con una particolare acutezza perché sono solo nove giorni da quando Rinpoche è stato con noi. Comunque, essendo il dharmakaya del Guru al di là del venire e dell’andare‎, dovremmo desiderare tutti di unire la nostra mente con la sua durante questo tempo e seguire il consiglio di Sua Santità il Karmapa.

Con i migliori auspici e benedizioni,

Lama Jampa Thaye

 

Jamgon Kongtrul Rinpoche

Vorrei chiedere a ciascuno di offrire preghiere per l’improvvisa morte di S.S. Shamar Rinpoche.

Auspici per la sua pacifica rinascita per guidare ed essere di beneficio a tutti gli esseri senzienti.

Jamgon Kongtrul Rinpoche

 

I Lama del Monastero Ka-Nying Shedrub Ling, Kathmandu

La sorprendente notizia di stamani che S.S. il Gyalwa Shamarpa Rinpoche è entrato nel parinirvana nel suo Centro di Dharma in Germania è giunta come un grande shock, riempiendoci di tristezza. La morte davvero improvvisa e del tutto inaspettata di Rinpoche è una perdita tremenda per il Buddhismo, in particolare per il lignaggio Kagyu, e per tantissimi praticanti di Dharma ovunque. È come se l’oscurità della notte avesse improvvisamente inghiottito il nostro mondo.

Il nostro sangha prega perché le attività illuminate del Gyalwa Shamarpa e le sue vaste aspirazioni per il beneficio di tutti gli esseri continuino a spiegarsi senza interruzione e si possa raggiungere rapidamente la loro fruizione.

Desideriamo esprimere le nostre più profonde condoglianze a Jigme Rinpoche, agli altri membri della famiglia del Gyalwa Shamarpa Rinpoche e al suo vasto sangha.

Possa il sole della sua prossima reincarnazione sorgere il più presto possibile!

Chökyi Nyima Rinpoche, Tsikey Chokling Rinpoche, Phakchok Rinpoche e Tulku Urgyen Yangsi Rinpoche

 

Dilgo Khyentse Yangsi Rinpoche

Ho ricevuto la sfortunata notizia della morte di Kunzig Shamar Rinpoche. Come sapete Shamar Rinpoche era vicino al nostro ultimo Dilgo Khyentse Rinpoche ed a tutti noi, quindi stiamo tutti recitando preghiere e offrendo lampade al burro in nome di Shamar Rinpoche. Possiamo noi tutti desiderare una pronta rinascita di Shamar Rinpoche.

Dilgo Khyentse Yangsi Rinpoche

 

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Felicità

“Se desideri raggiungere un fondamentale incremento di felicità nella tua vita: ogni mattina appena ti alzi pensa o ripeti a voce alta queste parole: che tutti gli esseri siano felici. In tal modo si mette in libertà la propria potenza interiore e si rilassano le proprie idee rigide.”

Lama Ole Nydahl

 

 

 

 

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Realizzare la nostra vera natura

Durante un recente evento, è stata posta la seguente domanda al XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje:

“Gyalwa Karmapa, che cosa mi impedisce di realizzare la mia vera natura, la Natura di Buddha?”

 

Il Karmapa ha risposto:

“Forse è la mancanza di un senso dell’avventura che ci trattiene dal realizzare la nostra autentica natura. È facile abituarsi alla vita mondana, alla routine di tutti i giorni. Di conseguenza non vogliamo rinunciare a quell’atmosfera così familiare, alla vita a cui siamo abituati. Ci manca il senso dell’avventura.

Penso che, alla radice, questo si basi su una profonda paura: paura di affrontare noi stessi, paura di conoscere esattamente chi siamo. È quasi come dire che abbiamo paura di guardarci allo specchio e di vedere la nostra immagine riflessa.

Naturalmente il problema – o, meglio, la sfida – deriva dal credere che gli elementi mondani delle nostre vite in qualche modo definiscano chi siamo. Gli errori, gli sbagli, le difficoltà e le sfide che abbiamo affrontato a volte sembrano essere diventate una parte integrante di noi stessi. Ci ostacolano, lasciano un marchio, talvolta perfino la sensazione di [aver subito] un trauma. Però queste esperienze non fanno parte della nostra vera natura. In effetti, in qualche modo ci impediscono di vedere chi [o che cosa] siamo veramente.

Nel corso degli anni questo tipo di schema abituale può indurci perfino a dubitare della nostra personale autentica natura, a pensare che sia solamente come un pio desiderio che la nostra vera natura sia [effettivamente] diversa – come un vago sogno di speranza! Pertanto ritengo che questo sia il nemico da sconfiggere.

Per poterlo fare ci vuole un grande coraggio e bisogna essere [anche] un po’ severi – perfino un po’ cocciuti – per poter veramente affrontare noi stessi.

In quanto praticanti, tutti noi ci troveremo a [dover] affrontare una certa misura di emozioni, di sfide e di ostacoli nella nostra esperienza di vita. Senza affrontarli veramente, non potremo mai riuscire a realizzare la nostra vera natura.

Quando veramente confrontiamo noi stessi, quando guardiamo alla nostra autentica immagine riflessa nello specchio, possiamo vedere che gli errori di questa vita non sono altro che manifestazioni del karma [n.d.t.: azioni precedenti] e dei klesha [n.d.t.: veleni emotivi, emozioni disturbanti]. A quel punto siamo in grado di accettare le cose come sono in maniera molto efficiente. È quasi come se ci mettessimo a etichettare o categorizzare le nostre esperienze mondane. Dopo averle messe [tutte] in qualche modo al loro posto, non ci resta altro da vedere che noi stessi e il nostro vero potenziale. Per farlo serve coraggio. Ci vuole coraggio per affrontare la paura del passato – per sormontare l’errore di ritenere che le nostre esperienze negative facciano parte del nostro autentico essere – però bisogna farlo per poter riuscire a realizzare la nostra vera natura”

 

XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje, 27 febbraio 2014

 

 

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Tre possibilità

“Se nulla è presente, quello è il potenziale della mente.

Se è presente qualcosa, è il libero gioco della mente.

Quando ci sono entrambi, è l’espressione infinita della mente.”

Lama Ole Nydahl

 

 

 

 

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Auspici di lunga vita!

Auspici di lunga vita per il XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje Testo composto da Kunzig Shamar Rinpoche.

“Molti eoni orsono hai promesso di impegnarti per il beneficio di innumerevoli esseri, hai insegnato con parole veritiere e hai espresso profondi auspici.

Non li hai mai abbandonati, e la potenza delle due accumulazioni [buone impressioni e saggezza] acquisite durante le tue rinascite è maturata nella tua presente emanazione. Che tu possa vivere a lungo.

Tu detieni fra le mani gli essenziali abili metodi di guida e usando la tua saggezza, capacità, e amore tu inondi l’universo degli esseri senzienti con il Dharma del Buddha.

Maestro del Dharma, che tu abbia una lunga vita.

Tu sei il portatore della continua attività dell’eccellente Dusum Khyenpa; tu possiedi il profondo, insuperabile flusso di nettare degli insegnamenti sulla Mahamudra [il Grande Sigillo] conferiti dal grande maestro Naropa. Che tu possa vivere a lungo.

Con la veritiera potenza dei nostri auspici espressi di fronte all’oceano dei Tre possenti Gioielli [Buddha, Dharma, e Sangha] e con la forza esercitata naturalmente dall’inevitabile interdipendenza [dei fenomeni], come un magico albero che soddisfa ogni desiderio, che questi auspici si avverino senza sforzo alcuno.”

14° Shamar Rinpoche, 6 Maggio 2014

 

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Happy birthday Gyalwa Karmapa!

Oggi, 6 maggio 2014, è il trentunesimo compleanno di S.S. il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje. Gli auguriamo lunga vita e tutto il meglio per la sua preziosa attività. Ci auguriamo di riaverlo con noi in Europa al più presto!

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