“… con le esperienze di pre-morte il resto della vita cambia. Le persone che ho intervistato non “credono” semplicemente che la morte non esiste: lo sanno. Sono sicuri che ci sia una continuazione della coscienza e che una qualche identità permanga. Una esperienza di pre-morte è in realtà una esperienza sulla vita. Si acquisisce la consapevolezza che tutti i pensieri che abbiamo avuto rimangono, in quanto si sperimenta una sorta di “revisione” della propria vita. Questa include ogni cosa sia stata pensata, percepita o fatta, e al contempo se ne conosce l’effetto su noi stessi e sugli altri. Si conosce cosa sia importante nella vita.”
E questo sarebbe?
“Dare amore e compassione, per prima cosa a se stessi in modo da essere in grado di darne agli altri. E questo diventa il punto cruciale per coloro che hanno avuto delle esperienze di pre-morte. Denaro, sesso, la propria automobile o casa non hanno più così tanta importanza. Quello che è essenziale è il modo in cui ci comportiamo con noi stessi e per gli altri.”
[Estratto da una intervista a Pim van Lommel, durante la conferenza "Quantum Mind", Tucson, USA, marzo 2003]
Pim van Lommel, nato nel 1943, è uno scienziato e cardiologo olandese. È noto per le sue ricerche scientifiche sulle esperienze di pre-morte e la continuazione della coscienza, e in particolare per il suo celebre studio prospettico pubblicato dalla rivista medica ”The Lancet” [1]. Egli è anche l’autore del bestseller olandese, del 2007, intitolato ”Endless Consciousness: A scientific approach to the near-death experience” (“Coscienza senza fine: un approccio scientifico alle esperienze di pre-morte”).
[1] van Lommel P, van Wees R, Meyers V, Elfferich I. (2001) “Near-Death Experience in Survivors of Cardiac Arrest: A prospective Study in the Netherlands” (“Esperienze di pre-morte in sopravvissuti ad arresto cardiaco: uno studio prospettico nei Paesi Bassi”), The Lancet, 358(9298):2039–45, doi:10.1016/S0140-6736(08)61345-8.