Lama Ole Nydahl è un lama dei nostri tempi a cui piace il paracadutismo, guidare moto veloci e il bungee jumping. Da quasi quarant’anni è impegnato nel fondare centri di meditazione in tutto il mondo.
Trovi che più persone al giorno d’oggi si rivolgano al buddhismo e se sì perché?
Ci sono da considerare più aspetti. Alcune scuole attraggono nuove persone mentre altre stanno scomparendo. Ciò significa che nelle attuali culture occidentali i nuovi buddhisti vogliono un’esperienze diretta ed efficace del potenziale della mente (da condividere possibilmente con altri), mentre dimostrano poca pazienza ed interesse verso ciò che si consiglia loro di evitare.
Più di duemila dei miei studenti si sono lanciati con il paracadute insieme a me nella zona di lancio vicino a Kassel, dove per quindici anni abbiamo svolto il nostro corso estivo, e gli istruttori di tandem erano deliziati dall’approccio con cui hanno vissuto l’esperienza.
Questa tendenza è generalmente riscontrabile nei 620 centri della Via di Diamante presenti nel mondo e nelle organizzazioni buddhiste nazionali dei diversi paesi in cui siamo coinvolti.
In Europa, dove il buddhismo è iniziato con la tradizione Theravada, la scuola tibetana è ora predominante. E per quale ragione? La scuola Mahayana (la tradizione gelugpa, dei ‘berretti gialli’) pone enfasi nella filosofia, mentre le tre scuole ‘antiche’ (le tradizioni nyingma, sakya e kagyu dei ‘berretti rossi’) consentono un approccio immediato e diretto alla mente attraverso le loro efficaci meditazioni.
Potresti descrivere i tuoi centri di meditazione e la loro finalità?
I nostri centri di meditazione nel mondo sono luoghi dove è possibile conoscere il potenziale della mente e sviluppare l’apertura per la sua piena realizzazione. Lavorano con l’identificazione, incoraggiano a comportarsi come buddha fino a quando non lo si è diventati e, praticamente ovunque, attraggono alcune delle persone più incantevoli in giro per il mondo.
Da un punto di vista spirituale, che cos’è la meditazione?
Le meditazioni buddhiste sono il processo con cui si lascia che la mente conosca se stessa. Tutte quante consistono di due parti: la fase in cui si focalizza la mente su diverse qualità che si desidera ottenere, e quella che consiste nel realizzarle. Condividere tale crescita con gli altri, crea infine dei legami profondi e pieni di significato.
Come si fa in pratica?
Una pratica della via di diamante – per mia esperienza – preme tutti i bottoni di corpo, parola e mente. Un esempio molto potente è la meditazione sul XVI Karmapa, insegnata in tutti i nostri centri nel mondo. Portando a un’esperienza totale, sarebbe un peccato procedere a dissezionarla analiticamente ora – cosa che richiederebbe peraltro diverse pagine di spiegazioni.
Quali sono i benefici della meditazione?
I benefici sono definiti in base al proprio obiettivo. Si avranno i relativi risultati sia che il nostro desiderio sia la distanza nei confronti di un mondo esasperante, o una ricca vita interiore o, infine, l’esperienza dello spazio come gioia. Il livello Theravada del buddhismo meridionale conduce al primo risultato, la Via Grande al secondo e la Via di Diamante all’esperienza onnipervasiva della terza meta.
In questo mondo frenetico, dove e come le persone possono trovare tempo per meditare?
Dal momento che al giorno d’oggi sono le macchine a fare il lavoro pesante producendo più di quanto siamo in grado di consumare, c’è abbastanza tempo per la propria pratica meditativa se si decide di diventare non solo vecchi ma anche saggi. La vita moderna offre innumerevoli pause per lasciare che un buddha entri al centro del nostro petto, nel centro del cuore.
[Intervista con Mario Toneguzzi, Calgary Herald, 12 novembre 2011]