I tibetani hanno tradotto dal sanscrito tutto tranne i mantra, ovviamente. Per quale motivo? Che significato ha per noi?
Le traduzioni, specialmente quelle di Marpa, sono il motivo per cui la nostra Via di Diamante si è rafforzata in Tibet, ciò che ha permesso di sentirla propria e portarla dentro di sé. Non si aveva timore di attribuire dei nomi descrittivi ai buddha, come ad esempio di Dorje Trollö, Ventre di Diamante e simili. Anche se il livello medio di istruzione della gente era abissale rispetto agli standard odierni, si imparavano i libri a memoria e ci si basava sulla propria devozione, utilizzare la propria lingua è importante.
Secondo la mia comprensione, noi, i Karma Kagyu, la Via di Diamante, siamo unici nella traduzione dei testi fin dal principio, lasciando consciamente i rituali a un livello minimo. La trasparenza è la prima condizione per attirare le persone intelligenti e indipendenti.
Tratto da un’intervista a Lama Ole Nydahl, condotta da Mindaugas Stankunas durante un corso di Phowa in Lituania nel 2008